venerdì 28 febbraio 2014

Fisco, dalla riforma del Catasto alla Tasi tutti i cambiamenti in arrivo per il mattone.

 

Fisco, dalla riforma del Catasto alla Tasi tutti i cambiamenti in arrivo per il mattone.

Il neonato governo parte dalla riforma del fisco: con il via libera della Camera diventa legge la delega fiscale che contiene anche la Riforma del Catasto da tempo attesa, mentre per la Tasi vengono confermate le aliquote e la flessibilità dei Comuni nella scelta di maggiorazioni e detrazioni.

clessidra

La Tasi rimarrà inalterata nella sua struttura, che prevede un'aliquota massima del 2,5‰ sulle prime abitazioni e del 10,6‰ sulle seconde con la possibilità di aumentarle fino ad un tetto massimo complessivo dello 0,8‰, mentre i Comuni, in linea con quanto concordato dall'esecutivo uscente, manterranno la libertà di decidere quota e ripartizione delle maggiorazioni, in cambio dell'investimento di gran parte degli incassi per introdurre sconti a favore di alcune categorie di contribuenti. I municipi povranno quindi scegliere chi beneficerà degli sconti, se le famiglie con figli o gli anziani a basso reddito.

Il nuovo governo ha già messo mano ad alcune misure rimaste in stand-by nel passaggio di testimone degli esecutivi. Il provvedimento sulla delega fiscale ha ricevuto il via libera definitivo dalla Camera, concludendo il lungo iter Parlamentare fino alla trasformazione in legge. Non resta ora che passare all'elaborazione e al varo dei decreti attuativi che permetteranno alla delega di diventare concretamente operativa. Diventa così legge anche la Riforma del Catasto: il nuovo testo prevede che il valore e la categoria non si basino più sul numero dei vani, ma sui metri quadrati, mentre la rendita finale sarà determinata da una formula matematica che metterà in relazione tutta una serie di coefficienti che rappresentano le caratteristiche dell'immobile, dal valore di mercato rilevato dall'Omi alla posizione, alla presenza di ascensore o riscaldamento. Nella delega è contenuta anche una misura sul bonus ristrutturazioni, con sgravi fiscali sugli immobili per messa a punto di opere di adeguamento alla normativa in materia di sicurezza e di riqualificazione energetica e architettonica.

Cabine armadio, soluzione trendy

Non serve tanto spazio per avere una cabina armadio, a differenza di quanto si possa credere. In realtà, bastano anche 2 mq o poco più.

Cabine armadio, soluzione trendy


Le più tradizionali hanno pareti in muratura (o in cartongesso), ma esistono anche telai autoportanti che, non avendo fianchi intermedi permettono di sfruttare completamente i vani. Le attrezzature possono essere montate su boiserie tramite cremagliere, oppure su montanti in alluminio. Per la biancheria sono da preferire cassettiere ai vani a giorno, poiché assicurano maggiore protezione dalla polvere. Soluzioni su misura “vestono” al meglio spazi di forme differenti, anche molto mini. Per avere a disposizione una “stanza nella stanza” riservata solo al guardaroba.
Punto di partenza. Che forma ha la camera?
Se si ha un ambiente separato dalla camera destinato al guardaroba il problema non si pone: in questo caso è consigliabile attrezzare tre lati, così da avere la possibilità di sistemare agevolmente gli indumenti di una coppia. Diversamente bisogna considerare la pianta della camera. Se ha forma quadrata, si può optare per un guardaroba triangolare, disponendo i moduli sui lati corti. Se la stanza è rettangolare, conviene optare per un guardaroba in linea, che occupi il lato corto, in modo da riproporzionare anche l’effetto d’insieme. Se le pareti presentano irregolarità, di norma non ci sono problemi a trovare soluzioni, così come è possibile adattare i moduli sia in altezza che in larghezza, e si riesce a chiudere senza difficoltà qualsiasi tipo di area grazie alle fasce di tamponamento che compensano lo spazio in orizzontale e in verticale.
Su tre lati. Calcolando una profondità indicativa dell’attrezzatura di 55-60 cm e 120 cm per muoversi agevolmente in due mantenendo gli spazi ben divisi, la cabina deve avere come minimo i tre lati lunghi 240 cm.
Su tre lati. Calcolando una profondità indicativa dell’attrezzatura di 55-60 cm e 120 cm per muoversi agevolmente in due mantenendo gli spazi ben divisi, la cabina deve avere come minimo i tre lati lunghi 240 cm.
Ad angolo. Il minimo indispensabile, per moduli adeguatamente capienti e con tutto quel che serve è un triangolo con i lati da allestire lunghi 215 cm. Si ricava in questo modo anche lo spazio per l’apertura sulla parete libera.
Ad angolo. Il minimo indispensabile, per moduli adeguatamente capienti e con tutto quel che serve è un triangolo con i lati da allestire lunghi 215 cm. Si ricava in questo modo anche lo spazio per l’apertura sulla parete libera.
In linea. Servono almeno 350 cm di sviluppo lineare per un’organizzazione funzionale del guardaroba. Non sono comunque tanti, ma diventa indispensabile sfruttare completamente l’altezza.
In linea. Servono almeno 350 cm di sviluppo lineare per un’organizzazione funzionale del guardaroba. Non sono comunque tanti, ma diventa indispensabile sfruttare completamente l’altezza.
Apri e chiudi: i sistemi che funzionano
Le porte scorrevoli sono le più diffuse, non solo per la resa estetica, ma anche per il vantaggio di non richiedere spazio davanti per l’apertura. Si possono realizzare su misura, raggiungendo anche dimensioni di L 175 x H 320 cm. Si ancorano alla parete o al telaio della struttura e scorrono interno muro (in questo caso bisogna prevedere l’installazione di un controtelaio) o all’esterno, su binari singoli, doppi o tripli. Si trovano anche in versione complanare: le ante si estraggono e scorrono in sovrapposizione. Per tutti i modelli, è importante verificare che a fine corsa l’anta rallenti senza sbattere. Un’alternativa valida è rappresentata dalle chiusure a libro (dette anche “a pacchetto”), costituite da pannelli che si ripiegano uno sull’altro ai lati del vano. Le ante si spostano sempre lungo i binari, ma richiedono spazio davanti per l’apertura, e i pannelli sono agganciati alla struttura del guardaroba. Le ante a battente, infine, sono la scelta più tradizionale, particolarmente indicata nelle cabine angolari. Si fissano ad appositi telai che costituiscono l’involucro della cabina e di norma hanno una larghezza massima di 70/75 cm. Qualunque sia il tipo di porta scelta, è comunque opportuno che sia dotata di guarnizioni antipolvere, meglio se sostituibili nel tempo perché è inevitabile che risentano dell’usura.
A quale altezza fissare gli appendiabiti e come disporre gli accessori
Le misure variano a seconda dell’indumento: per cappotti e abiti lunghi il vano deve essere alto almeno 130-150 cm; 100-120 cm sono richiesti per giacche e giacconi; per pantaloni e gonne sono sufficienti 90 cm. Per individuare gli accessori che si useranno di più, occorre avere presente il proprio guardaroba e procedere a una suddivisione delle funzioni. Non possono mancare profumatori o gessetti profumati; contenitori e scatole per mantenere in ordine e al riparo dalla polvere gli indumenti più delicati.
Le domande da fare al rivenditore
Informarsi subito sulla possibilità di integrare la composizione nel tempo, modificando o aggiungendo attrezzature. È un vantaggio se anche i telai delle ante scorrevoli – normalmente in alluminio – sono progettati in modo da consentire in futuro la sostituzione dei pannelli più esterni (a specchio o in altro materiale) in modo da avere la possibilità di cambiare l’estetica dell’armadio. Per quanto riguarda i materiali, ricordare che è obbligatoria la scheda prodotto che informa sul tipo di legno, sulla ferramenta e la manutenzione. Un altro tema importante sono le finiture: perché duri integra nel tempo una laccatura deve essere accurata, preceduta da numerosi passaggi di vernici isolanti di fondo. Per verificare in anticipo la propria scelta, ora c’è la possibilità di progettare al computer la cabina. Alcune aziende mettono a disposizione sul loro sito sistemi per eseguire in modo autonomo la configurazione e richiedere direttamente il preventivo. Una volta deciso l’acquisto, partendo dal disegno, un programma trasmette in automatico l’ordine alla produzione in modo da avere tutti gli elementi dotati di misure e caratteristiche personalizzate.

65% di sconto fiscale per le nuove finestre

Se si sostituisce una vecchia finestra con un modello isolante, si può detrarre il 65% della spesa con la dichiarazione dei redditi. Un incentivo imperdibile...

65% di sconto fiscale per le nuove finestre


Per gli interventi di riqualificazione energetica sugli edifici si possono ottenere sconti fiscali del 65% fino al 31/12/2014. Tra i prodotti che godono di questa detrazione ci sono anche le finestre comprensive di infissi. Il presupposto per poter fruire dell’incentivo è che si tratti di un edificio già esistente, regolarmente accatastato, per il quale si sono pagate le imposte relative. La condizione per l’agevolazione è che l’intervento sia effettuato nel rispetto dei requisiti di trasmittanza termica U, espressa in W/m²K. (Watt su mq per grado Kelvin). La trasmittanza termica misura il grado d’isolamento del serramento (per l’intera finestra è indicata con la sigla Uw): tanto più basso è questo valore, tanto più alto è l’isolamento termico dell’infisso. Per questo è molto importante il tipo di vetro usato per la finestra: oggi si utilizzano normalmente vetri camera basso-emissivi, spesso con intercapedine con gas Argon che limita ulteriormente la dispersione termica verso l’esterno dell’abitazione. Altrettanto importante è il profilo della finestra: moltissimi profili sono realizzati in pvc, un materiale che garantisce un ottimo isolamento termico e acustico e che non richiede una manutenzione particolare. La maggior parte dei profili è multicamera, sono cioè strutturati con più camere piccole riempite d’aria che coibentano e isolano molto meglio di un’unica camera grande. I profili possono anche essere rinforzati con barre d’acciaio antintrusione e agganci su quattro lati per la massima sicurezza anti-effrazione. La ferramenta delle finestre più moderne è solitamente nascosta, fattore che comporta non soltanto un vantaggio estetico, ma contribuisce a una maggiore sicurezza dell’infisso.
La finestra Isoltek di Fossati a un’anta ha profili in PVC rigido. A 5 camere e in classe A con valore Uw di 1,26, è dotata di rinforzi in acciaio inseriti lungo il perimetro dei telai e delle ante. Misura L 110 x H 120 cm. Prezzo su preventivo. www.fossatisrl.com
La finestra Isoltek di Fossati a un’anta ha profili in pvc rigido. A 5 camere e in classe A con valore Uw di 1,26, è dotata di rinforzi in acciaio inseriti lungo il perimetro dei telai e delle ante. Misura L 110 x H 120 cm. Prezzo su preventivo. www.fossatisrl.com

È in PVC la finestra a due ante Platinium Evolution di Oknoplast con forma semi-arrotondata dell’anta. In classe A+ e a 6 camere, ha profilo spesso 70 mm. Il triplo vetro consente un aumento del coefficiente d’isolamento Uw fino al 30%. Misura L 120 x H 140 cm. Prezzo su preventivo. www.oknoplast.it
È in pvc la finestra a due ante Platinium Evolution di Oknoplast con forma semi-arrotondata dell’anta. In classe A+ e a 6 camere, ha profilo spesso 70 mm. Il triplo vetro consente un aumento del coefficiente d’isolamento Uw fino al 30%. Misura L 120 x H 140 cm. Prezzo su preventivo. www.oknoplast.it

I serramenti della linea KF 410 di Internorm in PVC sono disponibili anche con guscio esterno in alluminio e sono dotati di vetro triplo Light. Con ferramenta completamente nascosta, assicurano un isolamento termico Uw pari a 0,72 W/m²K. Il serramento al piano terra misura L 260 x H 280 cm. Prezzo su preventivo.  www.internorm.com
I serramenti della linea KF 410 di Internorm in pvc sono disponibili anche con guscio esterno in alluminio e sono dotati di vetro triplo Light. Con ferramenta completamente nascosta, assicurano un isolamento termico Uw pari a 0,72 W/m²K. Il serramento al piano terra misura L 260 x H 280 cm. Prezzo su preventivo. www.internorm.com

La finestra elettrica per tetti Integra® di Velux con apertura a bilico è disponibile in finitura bianca o legno. È completa di telecomando a radiofrequenza io-homecontrol® e sensore pioggia. Ha vetrata basso-emissiva con vetro esterno temperato da 4 mm, intercapedine in gas Argon e vetro interno stratificato di sicurezza 6,4 mm. Misura L 78 x H 98 cm. Prezzo, Iva esclusa, 707 euro. Prezzo della tapparella esterna elettrica, Iva esclusa, 388 euro  www.velux.it
La finestra elettrica per tetti Integra® di Velux con apertura a bilico è disponibile in finitura bianca o legno. È completa di telecomando a radiofrequenza io-homecontrol® e sensore pioggia. Ha vetrata basso-emissiva con vetro esterno temperato da 4 mm, intercapedine in gas Argon e vetro interno stratificato di sicurezza 6,4 mm. Misura L 78 x H 98 cm. Prezzo, Iva esclusa, 707 euro. Prezzo della tapparella esterna elettrica, Iva esclusa, 388 euro. www.velux.it

85 mq: una casa per una famiglia giovane

Il progetto ha saputo convertire alcune problematicità in opportunità grazie a soluzioni che rendono gli interni attuali e funzionali.


Di nuova costruzione, gli interni della casa sono pensati per rispondere in toto alle esigenze di una coppia con due figli. Fra le priorità, quindi, c’è soprattutto quella di dividere la zona notte in due aree indipendenti, con due camere e due bagni, e di prevedere ovunque sia possibile elementi per contenere. Quest’ultimo obiettivo è stato raggiunto grazie a un’ottimale distribuzione degli arredi, che intelligentemente sfrutta lo spazio al centro delle stanze, lasciando libere intere pareti per mobili e armadiature.casa-scannella-fiorentini-soggiorno
  • Un display semplifica-funzioni Nell’intera abitazione alcune operazioni sono controllate grazie a un impianto domotico: accensione e spegnimento delle luci, apertura e chiusura delle tapparelle e anche l’attivazione di un circuito audio. Tutto il sistema è regolato attraverso un display collocato in posizione centrale, nella zona pranzo, e comunque vicino all’angolo conversazione e alla cucina. Nel living, sullo sfondo bianco delle pareti e di arredi in tonalità neutra, risalta il rosso vivace del divano componibile ad angolo e del tavolino in Pmma. Colore che ritorna anche nell’olio di Enzo Tomasello. • Divano componibile: Charles di B&B Italia • Tavolino: T-Table di Kartell, design Patricia Urquiola • Pouf in fibra di vetro verniciata: Koishi di Driade, design Naoto Fukasawa • Domotica: tecnologia BTicino • Lampade da terra e da tavolo: Toobe di Kartell
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  • La zona di ingresso ha pianta irregolare per la presenza di due pareti oblique. Lo spazio è comunque ben sfruttato con un mobile bianco che, inserito a lato della porta d’entrata, risulta utile come guardaroba e scarpiera.
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  • La cucina, a vista sul soggiorno, è schermata rispetto all’ingresso da una quinta aperta da un taglio orizzontale. Si sviluppa su più pareti con un’articolata composizione: a sinistra ci sono armadiature, sullo sfondo pensili di altezza ridotta e basi che proseguono in una penisola a elle.

Un gioco di volumi che migliora anche l’acustica
La presenza nel soggiorno di alcune travi strutturali è stata risolta realizzando a plafone una vela in cartongesso, a sezione triangolare, in corrispondenza del tavolo.
● Questo ribassamento ha, sì, funzione estetica di copertura delle travi ma è sfruttato al contempo per altri scopi: all’interno è alloggiato infatti un sistema di illuminazione a led, che ne trasforma i profili in tagli luminosi. Inoltre la soluzione, che migliora l’acustica dell’ambiente, contiene anche un impianto di sonorizzazione a scomparsa.
● Esternamente, alle superfici inclinate che si incontrano a V, sono fissate le sospensioni sopra la zona pranzo e il top.
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  • La cucina è separata dall’ingresso da una quinta divisa in due, una parte a pavimento e una parte sospesa, realizzata con una struttura metallica ancorata al soffitto e poi rivestita in cartongesso. L’effetto è quello di un tramezzo aperto da un “taglio visuale” di circa 35 cm che rende più dinamico lo spazio. La superficie è decorata con rasatura a calce antica, una pittura murale a base di un legante minerale che crea una finitura antichizzante. La zona pranzo è un tutt’uno con la cucina: il tavolo con base in cristallo è infatti addossato allo schienale della penisola. Uniformità di stile tra zona cottura e living è garantita dalla scelta di arredi dello stesso programma, con ante in vetro. • Tutti di Lago: Tavolo Air e mobili per cucina e soggiorno “36e8” • Sedie: Bigframe di Alias  • Sospensioni: Horn di Traddel – Gruppo Linea Light
casa-scannella-fiorentini-2cucinaSpazio per contenere, praticità d’uso
La parte di composizione a penisola aumenta la disponibilità di vani chiusi per riporre. La lavastoviglie è stata inserita nel lato corto in modo che, anche con il carrello aperto, resta spazio per i movimenti.
● In alto, i pensili ad altezza ridotta risultano facilmente accessibili grazie all’anta con meccanismo basculante e a vasistas, interamente sollevabile.
● Le armadiature a colonna, caratterizzate da frontali con linee verticali che simulano ante più piccole, hanno in realtà ampi ripiani interni da 60 cm, ad eccezione della parte dedicata a forno e frigorifero a incasso.
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  • Giocata sul contrasto tra tinte neutre e marrone, la camera matrimoniale ospita numerosi contenitori, fra cui quello retroletto e le due cassettiere. La parete dietro la testiera è decorata con calce antica di colore rosso pompeiano, tinta che riprende il gioco cromatico del living; l’altro lato del tramezzo (non visibile in foto) è invece rivestito a a specchio per enfatizzare l’effetto di ampiezza nella zona di passaggio dietro la quinta (vedi pianta qui sotto). Lampade gemelle sopra le cassettiere: Riga di FontanaArte
Una quinta double face per il letto al centro
CASA-SCANNELLA-LETTOUn mobile attrezzato con comodini a scomparsa
All’interno della stanza è stata realizzata una quinta che serve da appoggio per il letto e crea anche un piccolo corridoio davanti al bagno a uso esclusivo della camera.
Sui bordi verticali il divisorio è rivestito con un profilo metallico che ha scopo decorativo e serve soprattutto per nascondere il punto di raccordo tra il tramezzo stesso in muratura e un grande specchio a tutta parete che vi è stato fissato dall’altro lato. La testiera del letto, un particolare modello che poggia su un sostegno centrale sotto la base, è ancorata a un mobile posto dietro, realizzato su disegno e addossato alla quinta.
Questo ha funzione di piano d’appoggio apribile a ribalta e di contenitore nella parte interna centrale; alle estremità accoglie invece comodini scorrevoli a scomparsa.
 
Vista in pianta della quinta che divide la camera dal passaggio verso il bagno
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Vista frontale

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  • In camera il letto è un originale modello “sospeso” con piedistallo centrale. A parete, le ante a specchio schermano l’attrezzatura interna della cabina armadio, di produzione ma realizzata su misura con pannelli scorrevoli dal profilo strutturale in alluminio di minimo spessore. • Letto: Fluttua di Lago (esclusi Iva, trasporto e montaggio, da 180 x 200 cm, a partire da 2.347 euro) • Cabina armadio: anta Velaria (da L 100 x H 266, Iva esclusa a partire da 1.263 euro) e attrezzatura interna sistema Dress, entrambi di Rimadesio
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  • Per i bagni della casa si è optato per due diversi tipi di rivestimento: mosaico multicolor per quello a uso esclusivo della camera matrimoniale, mentre l’altro ha pareti e pavimento in gres porcellanato grigio. Nel bagno della camera matrimoniale lungo la parete più corta è prevista la vasca, affiancata da un mobile con lavabi d’appoggio gemelli; di notevole profondità, è attrezzato con quattro capienti cassettoni. • Mosaico: sfumature Stella Alpina di Bisazza • Specchio ingranditore d’appoggio e accessori: di Colombo Design

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  • L’altro bagno vicino al living è attrezzato con idrocabina multifunzione in cristallo temperato; a comando manuale, ha doccetta, maxi soffione, bagno di vapore e aromadispenser. • Cassettiera: Mobil di Kartell, design Antonio Citterio • Cabina doccia: Kira di Glass Idromassaggio • Gres porcellanato: Stone Collection antracite di Marazzi
Variano posa e formato
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Il gres porcellanato, presente in quasi tutta la casa, è stato messo in opera con un accurato schema di posa: le fughe, da elemento tecnico, diventano un fattore con valenza estetica.
● L’articolazione della “trama”, infatti, serve a creare un disegno – seppur lievissimo – , che forma un motivo decorativo su una superficie altrimenti uniforme.
● A parete, in basso, il formato 60 x 30 cm crea un doppio zoccolo che viene completato nella parte più alta da file sottili di piastrelle misura 60 x 7,5 cm.
● A pavimento, poi, con fughe allineate a quelle sul muro, il gres prosegue in due fasce di 60 x 30 cm, per poi cambiare il senso di posa di 90°, conservando però l’allineamento di alcune fughe.

Il progetto
Negli 85 mq è stato possibile ricavare uno spazio soggiorno ampio e luminoso con cucina a vista, due camere da letto e due bagni, di cui uno cieco.
All’entrata dell’abitazione un gradevole effetto di apertura e luminosità è dato, oltre che dalla forma dell’ambiente che “si allarga”, anche dalla presenza – proprio di fronte all’ingresso – di una portafinestra che diffonde luce naturale.
Un tramezzo a L separa la cucina e permette di nasconderla alla vista, segnando il passaggio verso il salotto. Tutto il living affaccia su un lungo terrazzino, dove è ricavata anche una piccola lavanderia; alla medesima balconata si accede anche dal bagno e da una delle due camere.
Sul lato opposto, nella stanza matrimoniale, una soluzione d’arredo centrale sfrutta al meglio la pianta dell’ambiente e permette di creare davanti al locale di servizio una specie di disimpegno aperto. Inoltre questa disposizione lascia libere le pareti più lunghe per alcune armadiature a cui altrimenti si sarebbe dovuto rinunciare.
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1: Ingresso – 2: Zona pranzo – 3: Cucina  - 4: Zona conversazione  - 5: Terrazzino – 6: Lavanderia  - 7: Disimpegno – 8: Bagno – 9: Cameretta  - 10: Camera matrimoniale  -11: Cabina armadio

Arredamento: 5 trend di ritorno dagli anni 90


La storia insegna che tutto torna. Questo detto vale anche per l’arredamento di interni: visti i trends in voga, si può dire che, come nella moda, anche nell’interior design sono tornati attuali alcuni particolari propri dello stile degli anni ’90. Sulle riviste specializzate, tra i progetti di arredamento delle moderne case di oggi e dalle tendenze presentate nelle ultime esposizioni e fiere, si evince come quelle attuali siano influenzate da uno sguardo al passato.
Dopo l’opulenza degli anni ’80, la ricerca di linee pulite, di geometrie minimal e di uno stile essenziale hanno dominato la scena del decennio successivo. Dunque via il superfluo e le vistose forme anni ’80 e largo al minimalismo. Colori chiari, materiali grezzi e opachi, linee squadrate , a volte tanto esasperate da rendere gli ambienti asettici e freddi.
Nell’arredamento di interni di oggi si ravvisano però ancora molti degli spunti del decennio post Milano da bere. Ecco 5 trend tornati in voga oggi.
Influenze orientali
Le forme e le fantasie tipiche dello stile orientale che con il loro stile pulito sono entrate nelle nostre case a partire dagli anni 90, sono tornate ad influenzare le nostre scelte nell’arredamento .

Il bianco in cucina
Colore minimal per eccellenza, il bianco ha dominato le palette colori per buona parte degli anni ’90. Bannati il noce, il colori laccati lucidi, e il multicolor, il colore si fa opaco ed il bianco entra anche in cucina. Ieri, come oggi . Le linee sono essenziali e marcate per creare un atmosfera fredda ma elegante.

La moquette
Già entrata nelle nostre case negli anni 80, la moquette è stata sui nostri pavimenti fino alla metà degli anni ’90, quando il parquet è diventato il principe dei pavimenti. Grazie alle nuove tecnologie, oggi la moquette è tornata con nuove fantasie, nuove fibre e una maggior facilità di manutenzione.

Il verde militare
Già presente negli anni ’80, il verde militare entra con prepotenza nelle case di lusso anni ’90. Questo colore caldo e rilassante conferisce eleganza e raffinatezza soprattutto se inserito in ambienti d’epoca ma con oggetti di design.

 Lo stile Shabby Chic
Diventato molto popolare negli anni ’90, lo stile Shabby Chic nasce dall’esigenza di contrastare il minimalismo incalzante di quegli anni. Letteralmente significa “elegante trasandato” ed è una tendenza molto in voga oggi in cui la semplicità si fonde con un tocco chic senza esagerazioni.
Photos source: pinterst.com

giovedì 27 febbraio 2014

Bonus Mobili: torna in vigore in vincolo di spesa

Lo stop al Salva Roma fa saltare la modifica alla Legge di Stabilità sul Bonus Mobili per detrarre fino a 10mila euro anche a fronte di una spesa inferiore sui lavori di ristrurazione agevolata.



Con il ritiro del Salva Roma salta una serie di proroghe e agevolazioni contenute nel decreto, fra cui anche l’eleminazione del vincolo di spesa relativo al Bonus Mobili: il provvedimenti prevedeva infatti una modifica al limite contenuto nella Legge di Stabilità, secondo cui – per ottenere la detrazione del 50% sul costo di acquisto di elettrodomestici e arredi destinati a fabbricati oggetto di ristrutturazione agevolata – la spesa per tali beni non può superare il costo dei lavori di riqualificazione edilizia.

=>Bonus Mobili: la modifica che avrebbe tolto i vincoli

Nulla di fatto, invece. L’ostruzionismo di M5S e Lega Nord ha costretto il Governo a ritirare il decreto, così che resta in vigore in requisito di spesa (di cui al comma 139, lettera d, legge 147/2013): fino a dicembre 2014, il Bonus Mobili spetta integralmente solo se le spese per gli arredi non superano quelle dei lavori di ristrutturazione. Nel caso in cui la spesa sia più alta, l’agevolazione si applica solo sulla parte di spesa pari a quella per i lavori.

=>Bonus Arredi: i requisti oggi in vigore

Per esempio, nel caso in cui i mobili siano costati 10mila euro (limite di spesa per questa detrazione) ma destinati a un immobile la cui ristrutturazione è costata 5mila euro, spetta una detrazione del 50% solo su 5mila euro. Ricordiamo che il bonus è stato introdotto con il Dl 63/2013 (articolo 16, comma 2) e prorogato con la Legge di Stabilità per tutto l’anno. Prevede che siano agevolabili gli acquisti di mobilio ed elettromestici di classe A+ (A per i forni), destinati a un immobile oggetto di ristrutturazione agevolata (detrazione 50% su spesa massima di 96mila euro).
Mobili ed elettrodomestici non devono necessariamente essere destinati al locale oggetto dei lavori, basta che siano per l’abitazione/immobile. Ad esempio, si possono acquistare con detrazione elettrodomestici per un appartamento in cui sono stati ristrutturati con intervento straordinario i servizi.

mercoledì 26 febbraio 2014

Home staging per vincere la crisi e creare nuovi posti di lavoro

paola.marellaIl mercato immobiliare appare ancora instabile e recessivo, nonostante qualche timido segnale di risveglio. Per far fronte alla cosiddetta “crisi” occorre investire in strumenti nuovi, uno di questi è l’home staging, pratica proveniente dall’estero che significa letteralmente “mettere in scena un’abitazione”.
Home Staging è l’arte di valorizzare le proprietà immobiliari, migliorandone l’immagine in modo da favorirne la vendita o l’affitto nel tempo più breve al miglior prezzo. I tempi di vendita attuali di un alloggio in Italia sono circa 180 giorni medi. L’Home Staging è in grado di abbattere questa tempistica scendendo a circa 40 giorni. Il processo di acquisto di una casa si gioca tutto nei primi 60 secondi, analogamente ad una sorta di “colpo di fulmine”. L’Home Staging è in grado di favorire questo “innamoramento” da parte del potenziale acquirente, attraverso alcuni semplici ma sapienti ritocchi.
E proprio di “ritocco che fa vendere” parla Paola Marella, tra i docenti della Home Staging School di Milano, che propone una serie di percorsi formativi a tema. “Non serve investire cifre ingenti – specifica Paola in una nota – l’Home Staging è in grado di rifare il trucco e il look di un alloggio a partire da pochi e semplici accorgimenti”.
Sono le tre le tipologie principali di corsi offerti dalla HSS, a partire da un corso introduttivo di una giornata per conoscere le tematiche di base dell’Home Staging, per passare al vero corso per diventare Home Stager professionista con 48 ore di formazione approfondita in aula, casi pratici e insegnanti preparati, per finire ai corsi di approfondimento su temi “specifici” come il feng shui, la fotografia, l’interior design, la motivazione personale, etc…
Degno di nota è il certificato di Professionista HSP, che identifica al corsista – previo superamento di un test finale – la capacità di svolgere la professione e di sapersi proporre come professionista sul mercato, certificato riconosciuto peraltro dall’Associazione Professionisti Home Staging Italia che permette di essere ammessi di diritto all’associazione stessa.

10 idee per scegliere il tavolo da pranzo seguendo la propria personalità

 

una sala da pranzo spettacolare sta nel saper scegliere il tavolo giusto. ma si sa, gli stili sono così tanti e diversi tra loro che la scelta può rivelarsi più complicata del previsto. ecco qualche idea grazie alla quale poter scegliere il mobile che più di ogni altro si adatta alle nostre esigenze e rispecchia la nostra personalità

- minimalista: in questo caso la scelta migliore è quella di optare per un tavolo di metallo dalle linee rette. saranno le sedute in legno a dare un interessante contrasto tra uno stile più industriale e uno stile più naturale

usona

- non si sa mai quante persone verranno a cena: in questo caso è opportuno acquistare un tavolo allungabile che si possa adattare al numero di ospiti

Glenn Robert Lym Architect

- passione per lo stile rustico: i grandi tavoli in legno naturale sono l'ideale connubio tra sedie tradizionali e uno stile più moderno

Charlie Simmons - Charlie & Co. Design, Ltd.

- amore per l'ordine e la pulizia: qui la scelta migliore è quella di optare per un tavolo di cristallo. questo tipo di materiale, infatti, regala luminostità all'ambiente

Elad Gonen

- rispetto per l'ambiente: per tutti coloro che seguono uno stile di vita più che mai ecologico, l'ideale è un tavolo realizzato con tavole di legno di recupero

Fusion Home

- ambiente sociale e familiare: molte famiglie preferiscono tavoli rotondi, che permettono di vedere i volti di tutti i commensali

Dream House Studios

Domicile Interior Design

- stile retro: il bianco scintillante non solo dona allegria all'ambiente, ma ci combina bene con un'ampia varietà di sedie e luci

KuDa Photography

- forma ovale: questo tipo di design mostra è funzionale, è ampio e non ha spigoli

Annette English

- tavoli da bar: tra le ultime tendenze, ecco i tavoli che ricordano i banconi dei bar, l'ideale per dare un tocco informale all'ambiente

Sandrin Leung Design Build

come trasformare in modo economico un salone freddo e impersonale in uno spazio caldo e accogliente

 

le tre parole d'ordine sono: colore, arredamento e dettagli

trasformare un ambiente della casa freddo e impersonale in uno spazio caldo e accogliente può non essere facile. soprattutto se a disposizione si ha poco denaro. ma con qualche piccolo trucco e accorgimento è possibile compiere una vera e propria rivoluzione

- chi ama il gusto più classico può optare per colori tenui e naturali, come il bianco, il beige e il color sabbia ad esempio. tonalità che regalano all'ambiente luminosità. le pareti possono essere impreziosite da quadri in grado di richiamare lo stile che è stato prediletto e i mobili, anche se semplici ed essenziali, devono riempire l'intero ambiente seguendo una certa armonia

- per i più audaci la parola d'ordine è colore. in questo caso, mobili moderni di colore bianco possono essere alternati a pezzi di arredamento e dettagli di colore verde, rosso o arancione. anche i dettagli fanno la differenza, ecco quindi che diventa essenziale prestare particolare attenzione alle luci

- se, invece, l'obiettivo perseguito è quello di creare un ambiente che sia soprattutto rilassante, la scelta sia per quanto riguarda l'arredamento che per quanto riguarda le pareti della stanza deve ricadere su colori pastello. in questo modo l'intero spazio sarà connotato da un'atmosfera rilassante

in ogni caso, quale sia il gusto che più rispecchia l'anima di chi vuole trasformare un ambiente della propria casa, sono tre gli elementi essenziali da tener presente e sui quali agire: il colore; l'arredamento, in particolar modo per ciò che riguarda la scelta e la disposizione dei mobili; i dettagli

Cos’è la IUC e come funzionano TARI e TASI?

 

condominio digitale

Cambiano i nomi, ma l’obiettivo resta quello: far entrare nelle casse dello stato i fondi necessari attraverso la tassazione degli immobili e dei servizi ad essi correlati. Con il nuovo disegno di legge “Stabilità” approvato dal Governo Letta, l’IMU viene apparentemente fatta uscire dalla porta, per farla ritornare dalla finestra!

L’imposta municipale unica infatti viene fatta fuori per quel che concerne le prime case, ma resta invariata per quanto riguarda le altre proprietà, ivi incluse tutte quelle abitazioni che erano state date in comodato d’uso fra parenti, proprio per ovviare all’antipatica tassa. Restano invariate le scadenze per i pagamenti, al 16 del mese di giugno e al 16 di dicembre per il saldo finale.

Per la prima parte del 2014 è stata prevista la Mini IMU, come conguaglio per le tasse relative all’anno precedente.

Arrivano IUC, TARI e TASI

La nuova “imposta” che va ad aggregare tutte le sigle precedenti è la IUC, imposta unica sui servizi comuncali comprendente la vecchia IMU, la TARI e la TASI.

La Tari è la tassa per la gestione e la raccolta dei rifiuti urbani, e viene commisurata alla quantità prodotta da ogni proprietario in reazione ai dati catastali dell’immobile di riferimento, sia esso uno di tipo privato oppure un esercizio commerciale. In particolare, per il calcolo della Tari viene considerata la superficie abitabile dichiarata, che fino a qualche mese fa era stato soggetta alla Tares. La tariffa e il tipo di pagamento vengono decisi di comune in comune dall’ente preposto al servizio.

La seconda sigla di riferimento della IUC è la Tasi, ovvero la tassa sui servizi indivisibili. A partire dal 2014 dovrà essere corrisposta da tutti i proprietari di immobili e dagli inquilini, in base ad una specifica aliquota definita dal comune di appartenenza del bene soggetto a imposta. La Tasi è applicata in base alla rendita catastale della prima casa e riguarda in pratica il pagamento di servizi come l’illuminazione pubblica delle strade, la manutenzione del manto stradale e altre opere del genere.