domenica 31 agosto 2014

come funziona il fondo di solidarietà per lo stop del pagamento del mutuo se si perde il lavoro

 

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in un periodo storico come questo, dove a dominare è l'incertezza, assume un ruolo non di poco conto il fondo di solidarietà per la sospensione del pagamento delle rate del mutuo. istituito con la finanziaria 2008, è pensato - tra le altre cose - per chi perde il lavoro e non riesce a far fronte all'impegno preso. vediamo meglio di cosa si tratta e come funziona

chi si trova in una situazione in cui perde il lavoro e non riesce a pagare le rate del mutuo può cercare di evitare di perdere anche la casa chiedendo di essere ammesso al fondo di solidarietà per la sospensione del pagamento delle rate dei mutui. si tratta di uno strumento gestito dalla consap che opera dal 2010. in un primo momento la dotazione era di 20 milioni di euro, con il tempo si è arrivati a 80 milioni di euro

ma in cosa consiste il fondo? l'accesso è rivolto a chi è in difficoltà economica e permette di sospendere il pagamento delle rate di un mutuo per l'acquisto dell'abitazione principale di non oltre 250mila euro, per un periodo complessivo di 18 mesi, che possono essere anche non consecutivi. le rate sospese vanno a finire in coda al piano di ammortamento. il fondo, però, paga solo gli interessi calcolati in base a irs o euribor, quelli dovuti allo spread rimangono - insieme alla quota capitale - a carico del mutuatario, che deve avere un isee non superiore a 30mila euro

e quali sono i motivi per i quali si può chiedere l'ammissione al fondo? la sospensione del pagamento delle rate del mutuo può essere chiesta nel caso in cui l'intestatario muoia o gli venga riconosciuta una grave disabilità, o un'invalidità civile non inferiore all'80%, ma anche in caso di cessazione di un rapporto di lavoro subordinato, a tempo determinato o indeterminato - sono escluse le risoluzioni consensuali - per limiti di età con diritto alla pensione, per licenziamenti per giusta causa o dimissioni del lavoratore non per giusta causa; queste stesse cause di impedimento operano nel caso in cui si chieda di saltare una o più rate per la cessazione di rapporti di lavoro parasubordinato, o di rappresentanza commerciale o di agenzia

ma entro quando deve essere fatta la richiesta di sospensione? entro 90 giorni dalla data di scadenza della rata che non si riesce a pagare

Lo “sblocca casa”: si torna all’antico

 

Sul tavolo estivo del Governo nell’ormai famoso “Sblocca Italia” vi è anche un “pacchetto casa”.

Per il momento non vi è nulla di certo ma le voci sono molte, e alcune interessanti, poichè incentivano gli investimenti senza gravare sulla collettività.

A parte le ultimissime voci negative, speriamo infondate (La Repubblica), a firma Padoan, il progetto sembra avanzare.

Dovrebbe esserci  la riconferma anche nel 2015 degli incentivi energetici al 65% per gli interventi di riqualificazione energetica (Ecobonus) e del bonus del 50% per i lavori edili di ristrutturazione, anzi una specie di consolidamento del provvedimento.

La detrazione per i lavori di prevenzione sismica dovrebbe prevedere tra il 50 e il 65% della spesa in deduzione fiscale, considerando la riduzione di rischio indotta dall’intervento.

La novità principale è che vi saranno incentivi per chi acquista  una casa nuova o completamente ristrutturata, con prestazioni energetiche di classe A o B:    sarà possibile detrarre dal proprio reddito imponibile il 20% del prezzo d’acquisto a patto che l’immobile venga affittato per almeno otto anni a canone concordato.

Sembra che il governo tenda ad utilizzare “lo strumento fiscale per dare una risposta immediata alla stagnazione sia del mercato della compravendita, sia a quello delle locazioni a canone concordato”.

Attraverso la leva fiscale si vuole ridare fiato al settore delle costruzioni e dell’edilizia.

Con l’obiettivo di rilanciare il mercato immobiliare verranno modificate anche le norme sulle società di investimento immobiliare quotate.

Infatti la novità  interessante  si ispira alla legge Scellier, entrata in vigore in Francia nel 2009 con grande successo.  

Essa prevede una deduzione fiscale del 20% delle spese di acquisto o di costruzione, per le persone fisiche, a valere sull’arco di otto anni, fino a un limite di 300mila euro, per costruire direttamente o comprare da un costruttore un alloggio da destinare al mercato dell’affitto

In pratica l’investitore privato che compra uno stabile da € 1.500.000 per destinarlo alla locazione  a canone concordato pagherà una tassazione separata del 10% con la cedolare secca, avrà una IMU da prima casa, ed in più dedurrà dalla sua IRPEF  36.000 Euro ogni anno.

Nell’ipotesi che lo stabile sia di 10 appartamenti da locare ad € 500 al mese, si avrà un reddito di € 60.000 con una cedolare secca di € 6.000 ed una deduzione Irpef  di 36.000.   Pur considerando l’IMU è facile prevedere un rendimento netto di almeno il 5 %.   Se poi fosse una casa in Classe A  o B  …

Che avesse ragione Monti quando profetizzava ad un paese soddisfatto di essere caratterizzato da una proprietà della casa di abitazione vicina all’80% :  ” … nei paesi “civili” si va in affitto … “?

Le imprese che in questo momento si trovano in portafoglio troppi immobili invenduti, o gli imprenditori che hanno ancora voglia di investire per ristrutturare satbili interi sono in attesa di risposte.

In pratica, se così dovesse essere, il rilancio del settore inizierebbe più dagli investimenti immobiliari per reddito che non dalle incentivazioni all’acquisto o alla permuta della propria prima abitazione.

Delle incentivazioni finanziarie per i mutui non si parla in effetti, e  le garanzie dello stato vanno nella direzione di garantire le morosità incolpevoli per la locazione e non per i mutui.

Fa parte degli scenari prevedibili, almeno per le grandi città, quello della maggior convenienza a vendere il proprio immobile di abitazione,  se di una caratura medio alta e con il ricavato acquistare alcuni piccoli appartamenti in zone di alta densità abitativa da destinare alla locazione e andare ad abitare in affitto. Perlomeno con la differenza ci si garantisce una pensione.

Chi, dopo una vita di lavoro, possiede oggi una tartassata casa del valore di € 500.000, vendendola ricava il necessario per acquistare 5-8 appartamenti  delle periferie urbane da dare in locazione con affitti concordati e garanzie “sociali” per le morosità.

Li porta in Classe B e deduce, li loca con la cedolare secca al 10% e deduce gli incentivi  per l’acquisto.  Con affitti “Low Cost”  a 350/400 € mese si garantisce 30/35.000 €  netti annui (senza cumulo di redditi e in regola con il riccometro)

La locazione di un appartamento di caratura pari a quello venduto costerà solo 10/12.000 €   Insomma una seconda pensione netta.

Si tornerebbe forse ad avere nelle città le “case da pigione”,  che sia questo l’augurio Montiano realizzato da Renzi?

Affitti a studenti universitari fuori sede, dal fisco uno sconto del 19%.

 

Affitti a studenti universitari fuori sede, dal fisco uno sconto del 19%.

Sono circa 600 gli studenti fuori sede che, ogni anno, si cimentano con la ricerca dell'alloggio nel quale vivere in affitto durante l'anno accademico in arrivo. Ma sulle rette universitarie e sui canoni d'affitto è previsto uno sconto fiscale del 19%, che permette di risparmiare quasi un quinto delle spese. Ecco come funziona.

student-loansFine agosto: inizia il conto alla rovescia per migliaia di studenti che intraprendono il ciclo di studi universitari. E con esso inizia, da parte degli studenti universitari fuori sede, la ricerca del posto letto, della camera o dell'appartamento nel quale passare l'anno accademico. E' il periodo in cui i genitori si fanno due conti sull'ammontare delle spese necessarie per garantire un'istruzione magistrale ai propri figli. Ma spesso i costi diventano un onere insostenibile, perché alle rette non proprio economiche, che variano in base alla collocazione geografica dell'ateneo e al tipo di facoltà (per le scientifiche si spende in media il 6% in più rispetto a quelle umanistiche), va aggiunto il costo eventuale dell'affitto, laddove l'università prescelta si trovi a una certa distanza dalla residenza dello studente e il pendolarismo risulti impensabile. I posti messi a disposizione dalle università per i fuori sede, a cui si accede con determinati requisiti di reddito e di prestazione scolastica, risultano infatti insufficienti, calcolati in circa 40 mila contro una media di 600 mila studenti che ne avrebbero bisogno.

Fortunatamente, sia sulle spese delle rette sia su quelle per l'alloggio in affitto è possibile usufruire di una detrazione fiscale del 19%, a prescindere dal reddito Isee in cui rientra la famiglia, da scontare in sede di dichiarazione dei redditi sugli utili dell'anno in cui viene effettuato il pagamento. Un incentivo contro il fenomeno del nero, che se persiste nel settore della locazione in generale, tanto più si riscontra in quello degli affitti a studenti. Il Tuir (Testo unico delle imposte sul reddito) prevede che le categorie di affitto per cui è possibile richiedere la detrazione siano:

  • Gli appartamenti messi a disposizione dalle università, o dai collegi, o dagli enti per il diritto allo studio, sia con contratti di affitto sia con quelli di godimento o di ospitalità
  • Contratti di affitto stipulati in regola tra privati, dunque secondo la Legge 431/1998 (libero 4+4, canone concordato 3+2, transitori per studenti universitari fuori sede dai 6 ai 36 mesi)
  • La detrazione è prevista anche per l'affitto di una sola stanza
  • La detrazione non è prevista in caso di subaffitto

I requisiti in base ai quali i genitori, o comunque gli studenti stessi, possono usufruire della detrazione sugli affitti dall'Irpef sono diversi:

  • La detrazione non può superare il 19% dell'importo complessivo pagato in un anno per l'affitto
  • Il tetto massimo è comunque fissato in 2.633 euro all'anno (dunque il risparmio può arrivare al massimo a 500 euro annuali)
  • Se il contratto d'affitto è stipulato da entrambi i genitori, la detrazione spettante a ciascuno di essi è pari a 1.316,50 euro. Nel caso in cui un coniuge sia a carico dell'altro, quest'ultimo detrae invece l'intera cifra
  • Se l'intestatario del contratto è il figlio a carico, i genitori devono indicare la quota di spese sostenute
  • Nelle famiglie con più figli a carico l'importo massimo detraibile resta comunque fissato al 19%, e non raddoppia per ogni figlio
  • Il comune di residenza deve distare almeno 100 km da quello dove risiede l'ateneo, calcolati sulla tratta stradale o ferroviaria più breve
  • Per i corsi non universitari, anche se vengono rilasciati titoli equipollenti dall'ente erogante, non è prevista alcuna agevolazione

martedì 26 agosto 2014

Stangata TASI: nuova IMU senza detrazioni

L'effetto delle minori detrazioni TASI rispetto all'IMU sui conti di imprese e famiglie italiane.

TASI
Dopo l’IMU il nuovo salasso degli italiani si chiama TASI, una tassa che peserà sulle tasche dei contribuenti addirittura di più della precedente imposta sugli immobili. In media gli italiani dovranno pagare 231 euro l’anno di TASI che praticamente non prevede detrazioni, come invece avveniva con l’IMU. Questa differenza farà sì che 5 milioni di famiglie che prima erano esonerate dal balzello ora siano chiamate a versare il proprio contributo, anche in caso di immobili con basse rendite catastali. La metà delle famiglie che grazie alle detrazioni IMU non pagava alcuna imposta sugli immobili potrà ancora contare su una detrazione minima, andando a pagare in media 118 euro all’anno. E se la situazione per le famiglie è difficile, per le imprese si fa addirittura critica, dovendo pagare in totale oltre un miliardo di euro.

=> TASI: aliquote entro il 10 settembre per l’acconto nei Comuni

A lanciare l’allarme sono stati il Codacons, Federconsumatori e Adusbef. Secondo Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti di Federconsumatori e Adusbef, il fatto che le famiglie che prima non pagavano l’IMU per via delle detrazioni previste debbano invece pagare la TASI rappresenta
«L’aspetto più vergognoso ed intollerabile, che purtroppo conferma ciò che avevamo denunciato fin dal primo momento».

=> TASI 2014: novità e istruzioni

Il presidente Codacons, Carlo Rienzi, sottolinea poi come rispetto all’IMU la TASI rappresenterà una vera e propria stangata per imprese, uffici, negozi e capannoni:
«Tutte le proiezioni ci dicono che la TASI finirà per pesare sulle tasche degli italiani più dell’IMU, ma ciò che è davvero grave è che questa tassa inciderà in modo più pesante sulle famiglie a reddito medio basso rispetto a quelle con reddito elevato. Questo perché, per effetto delle minori detrazioni, chi possiede una abitazione con rendita catastale modesta si troverà a pagare di più rispetto all’IMU, mentre chi è proprietario di un immobile di prestigio sarà avvantaggiato dalla TASI rispetto alla vecchia imposta».

Arriva il fondo di garanzia per chi acquista o ristruttura la prima casa.

 

Arriva il fondo di garanzia per chi acquista o ristruttura la prima casa.

Nuove misure a sostegno dell'acquisto della prima casa: dallo Stato via libera al fondo di garanzia istituito dalla Legge di Stabilità 2014. L'accesso al prestito sarà più facile per giovani coppie, giovani under 35, assegnatari delle case popolari e famiglie mono-genitoriali e con figli minori.

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Via libera al fondo che concede garanzie sui mutui ipotecari per l'acquisto o per realizzare interventi di ristrutturazione o di efficienza energetica di immobili destinati ad essere utilizzati come abitazione principale. Il fondo di garanzia era stato istituito nove mesi fa dalla Legge di Stabilità 2014, ma solo ora arriva la firma del Ministro dell'Economia e di quello del Lavoro al decreto che ne regolamenta la concessione. L'obiettivo è quello di ridare linfa al mercato dell'edilizia residenziale, e secondo le previsioni, in tre anni potrebbero essere realizzate circa 50 mila transazioni immobiliari.

L'importo massimo del prestito per il quale potrà scattare la fidejussione è fissato a 250 mila euro, ma la garanzia ne copre fino al 50%; le condizioni dei mutui ipotecari sui quali viene richiesta la garanzia verranno patteggiate direttamente tra acquirenti e banche, che potrebbero decidere di contenere i tassi di interesse visto il rischio ridotto al quale si espongono grazie all'intervento dello Stato.

Potranno accedere al fondo tutti coloro che hanno fatto richiesta di mutuo per l'acquisto di una abitazione principale all'interno del territorio nazionale, ad esclusione di case di lusso, ville, castelli e dimore storiche. Nessun altro requisito di età o reddito ne limita l'accesso, ma la priorità sarà data alle richieste di garanzia sui mutui per le giovani coppie, per le famiglie con un unico genitore e con figli minori, per gli assegnatari delle case popolari e per i giovani sotto i 35 anni con lavoro precario.

Le coperture del fondo consistono in 200 milioni di euro per ognuno degli anni dal 2014 al 2016, il che significa circa 16 mila mutui di importo massimo ammesso ogni anno, considerando che il decreto prevede di accantonare il 10% del capitale garantito per ogni mutuo. Il decreto sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dopo l'ok della Corte dei Conti.

domenica 24 agosto 2014

Tende da sole fotovoltaiche

 

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La duttilità dei pannelli fotovoltaici ha reso possibile creare le tende da sole che funzionano come pannelli fotovoltaici. Questo tipo di tenda da sole è in grado di generare energia pulita ed inesauribile, svolgendo contemporaneamente la sua tradizionale funzione di elemento climatico.

Per produrre 1 Kwp di energia elettrica basta una superficie di 530X350 cm, questi pannelli si avvolgono come una normalissima tenda da sole, la differenza da una comune tenda è che oltre ad avere l’ombra nello stesso tempo abbiamo energia elettrica gratuita.
Un investimento valido, dunque per chi vuole passare all’energia pulita sfruttando il balcone oppure il terrazzo di casa.

Una tenda fotovoltaica può coprire il 40% del fabbisogno energetico di una famiglia media, inoltre si ripaga da sola in 10/11 anni (dati identificativi, il dato cambia in base al collocamento ed alla esposizione solare) e garantisce guadagni per i successivi 9/10 anni. La tenda fotovoltaica, infatti, può essere connessa alla rete elettrica e in questo modo garantisce un sensibile risparmio nella bolletta, oltre a un possibile ricavo se si decidesse di vendere l’energia prodotta e non auto-consumata.

Sgravi fiscali per il risparmio energetico

La tenda solare, nella misura 530×350 cm, con una potenza di 1 kWp, genera energia elettrica immediatamente utilizzabile, e l’installazione della stessa consente di beneficiare degli incentivi previsti dall’eco bonus 2014.
Il costo relativo all’impianto, infatti, può essere ammortizzato dagli incentivi fiscali relativi alle ristrutturazioni edilizie. Questo significa, ad esempio, che sarà possibile vedersi garantito un rimborso fino al 65% della spesa, per la durata di 10 anni, attraverso sgravi fiscali annuali.

"sblocca italia", ecco le misure per la casa allo studio del governo

 

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tra le misure inserite nel decreto "sblocca italia", che sarà discusso in consiglio dei ministri venerdì 29 agosto, c'è anche un sostanzioso "pacchetto casa". i temi sul tavolo sono essenzialmente quelli relativi alle agevolazioni fiscali per l'abitazione. ma vediamo su cosa stanno lavorando i tecnici dei ministeri delle infrastrutture e dell'economia

in esame ci sono la conferma anche nel 2015 degli incentivi energetici al 65% per gli interventi di riqualificazione energetica e del bonus del 50% per i lavori edili di ristrutturazione, in caso contrario quest'ultimo scenderebbe al 40%. c'è poi una massiccia e generalizzata detrazione per i lavori di prevenzione sismica, tra il 50 e il 65% della spesa, in proporzione alla riduzione di rischio indotta dall'intervento e un incentivo per chi compra una casa nuova o completamente ristrutturata, con prestazioni energetiche di classe a o b, grazie al quale sarà possibile detrarre dal proprio reddito imponibile il 20% del prezzo d'acquisto a patto che l'immobile venga affittato per almeno otto anni a canone concordato

è quest'ultima la misura che desta maggiore interesse e che punta a utilizzare "lo strumento fiscale per dare una risposta immediata alla stagnazione sia del mercato della compravendita, sia a quello delle locazioni a canone concordato". in effetti, quel che sembra certo è che il governo, attraverso la leva fiscale, punta a ridare fiato al settore delle costruzioni e dell'edilizia. e con l'obiettivo di rilanciare il mercato immobiliare verranno modificate anche le norme sulle società di investimento immobiliare quotate

quando è possibile godere del bonus fiscale per gli interventi di recupero edilizio

 

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il tema delle agevolazioni fiscali per la casa è di grande interesse. a tal proposito, proprio in questi giorni, il governo sta prendendo in esame diverse misure da inserire nel decreto “sblocca italia”. ma quando è possibile godere del bonus fiscale previsto per gli interventi di recupero edilizio? vediamo un caso esaminato dall’agefis, l’associazione dei geometri fiscalisti

l’agefis spiega che, ad esempio, secondo quanto chiarito dall’agenzia delle entrate, i lavori di rifacimento degli intonaci rientrano tra gli interventi di manutenzione ordinaria e quindi non danno diritto alla detrazione se effettuati sulle proprietà private dei singoli condomini, ma solo quando riguardano le parti comuni. in tal caso la detrazione spetta ad ogni condomino in base alla quota millesimale

ma quali sono le parti comuni interessate dagli interventi di manutenzione ordinaria agevolabile? si tratta di quelle indicate dall’articolo 1117, numeri 1, 2 e 3 del codice civile, tra queste: il suolo su cui sorge l’edificio, le fondazioni, i muri maestri, i tetti e i lastrici solari, le scale, i portoni d’ingresso, i vestiboli, i portici, i cortili, tutte le parti dell’edificio necessarie all’uso comune, i locali per la portineria e per l’alloggio del portiere, gli ascensori, i pozzi, le cisterne, le fognature

sono esempi di interventi di manutenzione ordinaria: le opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici, quelle necessarie a integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti, la sostituzione di pavimenti, infissi e serramenti, la tinteggiatura di pareti, soffitti, infissi interni ed esterni, il rifacimento di intonaci interni, l’impermeabilizzazione di tetti e terrazze, la verniciatura delle porte dei garage

l’agefis spiega, però, che se queste opere fanno parte di un intervento più vasto – come la demolizione di tramezzature, la realizzazione di nuove mura divisorie e lo spostamento dei servizi – l’insieme delle stesse è comunque ammesso al beneficio delle detrazioni fiscali

quando è possibile godere del bonus fiscale per gli interventi di recupero edilizio
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Casa, l’ecobonus al 65% verrà esteso al 2015?

 

Casa, l’ecobonus al 65% verrà esteso al 2015?

In attesa di scoprire le carte, o meglio le misure, inserite nel pacchetto casa all'interno del decreto Sblocca-Italia che vedrà la luce il 29 agosto, ricapitoliamo a che punto siano rimasti in materia di efficientamento energetico.

iStock 000009345721XSmallNuovi interventi a favore dell'emergenza abitativa e dell'edilizia in arrivo a fine estate. Nel pacchetto di misure che verrà inserito all'interno del decreto Sblocca-Italia previsto per il 29 agosto si tratterà fra le altre cose anche di efficientamento delle abitazioni.

Sembra essree confermato per tutto il 2015 lo sgravio Irpef del 65% per i lavori di risparmio energetico; una detrazione che verrà accompagnata da altre due specifiche agevolazioni, quella per i lavori di prevenzione sismica, oscillante fra il 50 e il 65% in proporzione alla riduzione del rischio ottenuta con l'intervento, e l'incentivo per coloro che acquistano una casa appena costruita o ristrutturata, di classe energetica A o B, con l'intenzione di affittarla a canone concordato almeno per otto anni. L'ecobonus consente di detrarre dalle tasse fino al 65% delle spese affrontate per i lavori di risparmio energetico a singole unità immobiliari e condomini; nel caso non venisse prorogato al 2015, la Legge di Stabilità 2014 ne prevede la riduzione al 50%.

Ma quali sono gli interventi di risparmio energetico che possono godere dell'ecobonus al 65%?

  • La riqualificazione energetica degli edifici esistenti
  • Gli interventi di isolamento sugli involucri (cambio degli infissi, isolamento termico dei tetti, delle pareti o della facciata)
  • L'installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda
  • La sostituzione della caldaia

Resta invece in sospeso la riconferma per il 2015 del bonus al 50% per le ristrutturazioni semplici, ivi compresi i generici lavori di casa; se non si interverrà, la Legge di Stabilità 2014 prevede la riduzione dello stesso al 40%.

Affitti, possibile versare il canone anche sulla prepagata.

 

Affitti, possibile versare il canone anche sulla prepagata.

Nuove risposte dall'Agenzia delle Entrate, che pubblica le ultime Faq tutte incentrate sulla locazione: vengono chiariti in particolare alcuni aspetti a proposito dell'applicabilità della cedolare secca e sulle modalità di versamento dei canoni. Un utile riepilogo per chi non conosce appieno la normativa sugli affitti.

iStock 000042665870SmallVia libera al versamento dei canoni di affitto sulla carta prepagata, cedolare secca applicabile anche ai contratti brevi, purché gli immobili siano ad uso abitativo, e niente bollo o registro com'è dovuto invece per il regime tradizionale Irpef. Questi i principali chiarimenti contenuti nelle Faq dell'Agenzia delle Entrate, che vi riassumiamo proponendovi gli approfondimenti del nostro Esperto.

Canone sulla prepagata: in assenza di un conto corrente, è possibile pagare il canone d'affitto versando l'importo sulla carta prepagata PostePay del proprietario dell'immobile, in quanto questo tipo di versamento rispetta la regola della tracciabilità dei pagamenti. La prova documentale che attesta il trasferimento di contanti è necessaria, ovviamente, solo per i pagamenti di somme superiori a 1.000 euro, come da art. 49 del Dl. 231/2007, mentre per le somme fino a 999,99 euro è ammesso il versamento in contanti, a condizione che sia accompagnato da una ricevuta.

Approfondimento: Affitti, torna il contante per il pagamento dei canoni.

Cedolare per contratti brevi: la cedolare secca può essere scelta anche per i contratti di affitto brevi, come quelli ad uso transitorio o quelli di durata inferiore a 30 giorni. L'importante è che siano rispettate alcune condizioni, come la destinazione d'uso dell'immobile (che dev'essere necessariamente residenziale) e il fatto che per scegliere tale regime fiscale bisogna essere una persona fisica, titolare del diritto di proprietà o del diritto reale di godimento; le società di persone, le società di capitali, nonché gli enti commerciali e non commerciali non possono dunque optare per la cedolare secca.

Approfondimento: Cedolare secca sul reddito degli affitti turistici: applicabile o no?

Niente bollo o registro: non si applicano il bollo né l'imposta di registro sui contratti registrati in regime di cedolare secca; per questi si adotta un'imposta fissa, pari al 21% per i contratti liberi e al 10% per il concordato, che sostituisce sia l'Irpef e relative addizionali che le imposte di registro e bollo. Inoltre l'opzione esercitata in sede di registrazione del contratto produce i suoi effetti fino alla scadenza dello stesso e comunque fino a revoca.

Approfondimento: Cedolare secca:la guida completa per utilizzarla correttamente - Parte II.

Niente aggiornamento Istat: se si opta per il regime della cedolare secca, viene sospesa per il proprietario la possibilità di chiedere l'aggiornamento del canone a qualunque titolo, ivi compresi gli aggiornamenti Istat, anche se la facoltà è prevista nel contratto di locazione.